Presepi

Presepi

IL PICCOLO TEATRO DELLA MEMORIA

di Annamaria Amitrano Savarese

docente di antropologia nell’Università degli Studi di Palermo

La rappresentazione della Natività nella creatività artistica di Roberto Vanadia è rappresentazione della “Comunità”.

Nelle sue opere la forma plastica dei personaggi, la scenografia tridimensionale, la rappresentazione delle attività e dei mestieri, della vita di tutti i giorni, divengono uno speciale palcoscenico umano dove, attraverso le minute ricostruzioni dei cicli e dei procedimenti di lavoro, Vanadia rende espliciti i nessi che legano le cose agli uomini e gli uomini tra di loro.

Anche il paesaggio, nell’opera del Vanadia, è funzionale a celebrare il modus vivendi delle piccole comunità rurali o dei villaggi, o dei quartieri popolari della Sicilia del secolo scorso.

La rappresentazione della Natività viene, pertanto, incastonata tra gli elementi connotativi della Sicilia pre-industriale in un paesaggio perfettamente riconoscibile entro cui l’autore guida il dialogo con gli elementi: la pietra, l’acqua, il fuoco e la terra scolpendo e forgiando figure ed ambienti.

Oggetto dell’opera di Roberto Vanadia è, infatti, la ricostruzione dell’ambiente rurale della Sicilia di fine ottocento.

Pertanto, al cospetto della sua opera, il visitatore si trova immerso nel formicolare delle attività di una Comunità.

Accanto al mondo agro-pastorale ritrova quello dei venditori, e, poi, il “mercato” e la “piazza universale”con la rappresentazione dei mestieri tradizionali: quelli maggiormente esemplificativi di una qualità della vita e, pertanto,adeguati ad “illustrare” quel nucleo di tradizioni locali che le figure presepiali richiamano.

Le ricostruzioni che animano le rappresentazioni presepiali del Vanadia sono veri documenti in cui si può leggere la storia di epoche passate in uno spaccato storico del paesaggio, dei costumi, delle attività e della religiosità della gente di Sicilia.

Ammirando tali opere il visitatore è colpito da intensa commozione e l’animo umano coglie in esse momenti universali del sentire umano, per cui la materia plastica si trasforma in alta espressione poetica.

La rappresentazione dello spazio presepiale è per lui un vero e proprio habitat dove la riproposta degli ambienti rurali e lavorativi si trasformano in veri e propri documenti di vita.